martedì 7 ottobre 2014

Le piramidi di Zone

Eccomi di nuovo

No, non sono scomparsa: qualche settimana di ferie e soprattutto un "piccolo" cambio-vita mi hanno tenuto lontana da qui. Niente di grave. Il tempo di assestarmi, riorganizzarmi e, in particolare, di ridistribuire il tempo... anche quello da dedicare a questo blog.  
E così eccomi di nuovo qui a raccontarvi de...

Le piramidi di Zone... queste sconosciute

Già perché in pochi sanno di che cosa sto parlando. Di solito si va sul lago di Iseo; si fa un giro a Monte Isola e poi si torna a casa più o meno soddisfatti della gita lacustre. 
Eppure basta prestare un po' di attenzione per scorgere uno di quei cartelli stradali marroni, che indicano nei paraggi qualcosa di diverso dalle solite mete.


La scoperta di Zone


E così è andata: classica gita da fine settimana in zona Iseo. Gente, traffico, confusione poi vedo le indicazioni per Zone con le sue piramidi e la storia cambia. La strada volta decisa a destra e comincia pian piano ad arrampicare tra i paesi affacciati sul lago. Poi le case lasciano lo spazio al bosco fino a quando, dopo un tornante, intravedo all'improvviso le piramidi di Zone.

Se non fosse per il verde che mi circonda penserei di essere capitata in Cappadocia.
Di fronte a me si ergono cumuli di terra di origine glaciale che raggiungono un'altezza anche di trenta metri e un diametro di quasi sei
Insomma dei veri e propri giganti di pietra e in cima ad ognuno una specie di cappello di colore più scuro, in bilico sul cucuzzolo a sfidare ogni forza di gravità e ogni legge fisica dell'equilibrio.

Un po' di storia e tanta magia

Il fascino è davvero incredibile e i colori del primo autunno rendono tutto ancora più attraente. 
Il solo cartello segnaletico all'inizio della Riserva naturale di Zone mi racconta che il fenomeno è dovuto al ritiro di un antico ghiacciaio e all'azione costante e continua dell'erosione che nel corso dei secoli e dei millenni ha dato origine a questa magia. 
E siccome è proprio dalla magia che mi voglio far trasportare, non mi soffermo oltre sulle spiegazioni scientifiche e comincio a salire alla ricerca di un punto da dove osservare ancor più da vicino questi giganti.
Così sulla strada che collega Marone a Zone, lasciata la macchina all'inizio del paese, scopro che un percorso conduce proprio all'interno della riserva.

Dentro la Riserva naturale di Zone

Un piccolo punto ristoro con un'area attrezzata, una suggestiva chiesetta (purtroppo chiusa), uno steccato ad evocare la presenza di qualche cavallo e poi il sentiero che lentamente porta nel cuore della riserva.
Si tratta di un chilometro circa di percorso sterrato di assoluta facilità ma non certo agevole per famiglie con il passeggino al seguito. Un sentiero che lentamente conduce alle piramidi che, da un abitante del luogo, scopro chiamarsi anche "camini delle fate"Ecco il perché di tanta magia, doveva esserci per forza qualcosa di fatato in questi bestioni capaci di sorreggere sulle loro teste un improbabile copricapo. 
Così, passo dopo passo, mi lascio avvolgere dalla loro storia, dalla loro forza e dal loro mistero.
E anche quando mi siedo a contemplarli dall'alto non posso che sentirmi davvero minuscola e immaginare che questi corpi pietrificati prendano magicamente vita e mi raccontino la loro storia più vera.