Vienna e il suo splendore
Chi fa un giro a Vienna si aspetta di trovare i passati fasti asburgici, la signorilità dei palazzi, lo splendore delle residenze reali. E non sbaglia... basta passare, anche velocemente, attraverso la città per rendersi conto che le aspettative erano corrette.
Quando penso al mio viaggio a Vienna mi viene in mente la maestosità dei suoi edifici: tutti rigorosamente bianchi ad esaltarne ancora di più la perfezione quasi irreale dell'architettura. Penso allo sfarzo, all'ordine e alla pulizia che un capricorno come me certo non disdegna ma...
L'altra Vienna
... ma, dopo qualche giorno trascorso in città, ho avuto voglia di altro: di imperfezione, di eversione, di qualcosa che rendesse Vienna, come dire, più umana. E così, sfogliando le ultime pagine dell'inseparabile guida e consigliata dalla proprietaria del mio bed and breakfast, ho fatto una capatina in un quartiere un po' più defilato alla ricerca della Hundertwasserhaus.
Il mondo pittoresco della Hundertvasserhaus
Che dire? Non sono stata delusa: quello che mi sono trovata davanti era un mondo a parte, una realtà ben lontana dalla visione classica di Vienna.
Colore, irregolarità, asimmetria in un gioco che porta lo sguardo su fino alle terrazze piene di alberi per poi precipitarlo di nuovo giù agli appartamenti del primo piano con i loro giochi di specchi e i rimandi cromatici.
Di certo un alternativo questo Friedensreich Hundertwasser, l'architetto e pittore che nei primi anni Ottanta decise di dare una visione diversa al concetto di edilizia popolare.
E la Hundertwasserhaus è il risultato: una cinquantina di appartamenti destinati alle persone meno abbienti della città, tutti dotati di terrazzino con giardino pensile in una struttura architettonica che non ha niente di spigoloso e dove gli abitanti dei singoli appartamenti hanno la possibilità di decorare la facciata esterna dell'edificio intorno alle proprie finestre... a regalare ancor più cromatismo a questo edificio.
Il turista e la Hundertwasserhaus
L'unico rammarico che mi è rimasto in questo giro alla Hundertwasserhaus è stato quello di non poter entrare a visitare l'edificio perché gli appartamenti sono tutti rigorosamente privati. E così non mi è rimasto che immaginare i residenti come un popolo di alternativi, di artisti, di pacifisti, di persone che organizzano pranzi domenicali tutti assieme e che anche nel bagno sono stati capaci di portare avanti la stessa creatività dell'architetto Hundertwasser.
Forse non sarà così ma è bello pensarlo.
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